Elisabetta Franchi non ha bisogno di tante presentazioni. Per chi come me, ama la sua moda, lei è un intreccio perfetto di eleganza, raffinatezza – artefice di un perfetto prêt-à-porter Made in Italy – ha saputo farsi conoscere soprattutto per la sua grande naturalezza.

Le sue stories su Instagram sono divertenti, pulite e genuine. La sua vita è ciò che si è costruita con tanto sacrificio. Ho scelto lei perché è una delle più grandi imprenditrici italiane, perché è una donna che si divide fra lavoro e famiglia e perché credo che sia un esempio per tutte noi.

Proprio durante il Covid-19 definiamo le domande, lo stile, la foto. Il suo team è meraviglioso, gentile. Nonostante le avversità, le difficoltà del periodo la comunicazione è puntuale. Grazie Elisabetta Franchi.

Elisabetta Franchi, le donne hanno finalmente un esempio tutto italiano da seguire in termini di tenacia, passione, ambizione e disciplina. Cosa si sente di suggerire alle giovani imprenditrici Italiane?

Avere tenacia, e non mollare mai. Fare l’imprenditrice presuppone una grandissima responsabilità, impegno e sacrificio. C’è chi pensa che noi imprenditori abbiamo la possibilità di gestire il nostro tempo, di ritagliarci i nostri spazi dal lavoro, ma non è così. Quando sei imprenditore di te stesso, la spina non si stacca mai ed il carico è enorme in tutti i sensi.

Si ha sulle spalle non solo la propria azienda e il proprio business, ma anche la vita delle persone che ci lavorano e spesso l’ambiente. Si ha una responsabilità sociale. Consiglio alle giovani donne che si imbarcano in questa professione, di essere consapevoli a priori di ciò che voglia dire. 

La leadership femminile, in Italia, é ancora un po’ lontana, come possiamo renderla sempre più forte e reale?

Combattendo ogni giorno per raggiungere i nostri obiettivi da sole, senza aspettare che spunti il famoso principe azzurro a svoltarci la vita. Noi donne ce la possiamo fare con le nostre forze, ed io ne sono l’esempio. 

La sua é una storia incredibile. Quali sono state le variabili che hanno contribuito alla sua ascesa? 

Sicuramente la consapevolezza di quello che volevo, la tenacia, il costante impegno, sacrificio, e soprattutto “l’avere fame”, sempre. Tutto questo è fondamentale e senza questi ingredienti, non si va da nessuna parte. Certamente anche un pizzico di fortuna non guasta mai così come il verificarsi delle cose giuste nel momento giusto. 

Quanto conta l’etica nel suo ruolo da imprenditrice?

Tantissimo. Oggi la gente non acquista solo capi d’abbigliamento, ma valori e sogni. L’acquisto di un capo è la condivisione di un intero mondo di ideali e di una filosofia di vita. Oggi, vista l’enorme possibilità di scelta che il mercato offre, le consumatrici cercano un valore aggiunto: non si fermano all’estetica di un abito, ma sempre più si chiedono cosa c’è dietro.

È importantissimo per un’imprenditrice come me, saper rispondere a questa esigenza, oltre che creare bei vestiti da indossare. 

Da CELYN b. a Elisabetta Franchi. Ci racconta cosa ha provato quando ha deciso di evolvere il suo brand?

Ho pensato che lo sviluppo interno del mio brand dovesse anche coincidere con ciò che lo rappresentava all’esterno. Non c’è nulla di più forte per comunicare la propria identità che un nome e un messaggio chiaro, sintetico e d’impatto, riconducibile direttamente a chi c’è dietro e “ci mette la faccia”. 

Il team e la sua reale soddisfazione crede sia un valore di differenziazione nel mercato contemporaneo?

Assolutamete sì. Le aziende sono fatte di persone ed del loro operato, ed il successo aziendale è l’esito di una catena di montaggio che coinvolge numerosissime figure. Senza il massimo impegno di tutti è difficile andare lontano… e questo è nella maggior parte dei casi direttamente proporzionale alla soddisfazione di ognuno. 

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